Presidio al concerto di Nek


arteservice-geox_2

Lavratori della scuola e dell’Ikea, studenti del collettivo Red ants e Clash City Workers: una cinquantina di persone si sono strette a fianco degli ex lavoratori della cooperativa Arte Service, che da oltre un anno attendono di essere pagati. Stipendi, straordinari, ferie, contributi non pagati: per alcuni di loro si arriva anche oltre i 10 mila euro di credito nei confronti della cooperativa che forniva servizi per l’organizzazione di eventi di Zed Live, in particolare al Gran Teatro Geox. E proprio il Gran Teatro di corso Australia, in occasione di un concerto di Nek, è stato scelto come sede del presidio di protesta. arteservice-geox_1I lavoratori e gli attivisti a loro sostegno sono arrivati prima del previsto inizio del concerto con  degli striscioni per schierarsi all’ingresso del teatro, ma sono stati allontanati dai rappresentanti dell’azienda committente. Si sono schierati dunque all’ingresso del parcheggio, dove gli spettatori passavano incuriositi dalla situazione. Situazione che potrebbe ripetersi, visto che la vertenza tra i lavoratori e Arte Service non sembra prossima a sbloccarsi: «Sembra che stia addirittura peggiorando – spiegano i lavoratori – Avevamo avuto assicurazioni dal consorzio di cui fa parte la cooperativa, ci avrebbero dovuto mandare la buste paga. Il commercialista però ha detto di essere stato mandato e solo ieri, quando abbiamo annunciato questa iniziativa, hanno cominciato a inviare la documentazione. Poi dovrebbero arrivare i soldi, ma non ci crediamo molto».

Per questo i lavoratori, esasperati dalle continue promesse, sembrano intenzionati a dare vita ad altre iniziative simili: «L’avvocato di Zed ci ha minacciati – spiegano ancora i lavoratori – Ci hanno detto che se avessimo protestato non saremmo stati pagati. Ma noi vogliamo far valer i nostri diritti e verremo qui ancora».

, , ,

I commenti sono stati disattivati.