Creare muri e distruggere le Mura


Mura viale Codalunga

Mentre, nella lotta contro chiunque sia diverso, si inneggia ai muri ungheresi, al filo spinato e treni piombati, a Padova le mura si distruggono. Non si tratta di quele figurate contro chi arriva da lontano, con lingue, colori e religioni diverse, ma di quelle reali. Le mura rinascimentali padovane, un lungo monumento di unidici chilometri che “scorre” in città, alle volte palesandosi e alle volte nascondendosi come un fiume carsico, sono state brutalmente “aggredite” per eseguire dei lavori “d’urgenza” (nella foto).

In viale Codalunga, dove sorgeva una delle porte di ingresso alla città (oggi distrutta), sono stati di recenti eseguiti dei lavori da parte di una ditta per conto di AcegasApsAmga. Lavori che hanno distrutto, senza permessi o richieste agli organi competenti, parte delle antiche mura (la cui costruzione è iniziata poco più di 500 anni fa, nel 1513) che oggi “scorrono” appunto sotto il livello della strada.

Lavori eseguiti senza rispetto e senza le opportune precauzioni, come denuncia pubblciamente il Comitato Mura di Padova. Lavori eseguiti per conto di un’azienda un tempo di “proprietà” dei padovani, oggi privatizzata, parte di un più ampio gruppo che risponde solo agli azionisti e alle logiche del profitto. Indubbiamente anche questo mancato rispetto per la storia e per i suoi monumenti è un effetto delle logica privatistica con cui vengono gestiti i servizi pubblici.

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