Studenti in corteo, l’autunno è iniziato


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Inizia l’autunno e la nuova stagione di proteste. Il 9 ottobre, un venerdì, gli studenti medi di tutta Italia sono scesi in piazza per continuare la lotta contro la riforma del governo Renzi, “La Buona Scuola”, in nome della quale si era chiuso lo scorso anno scolastico. Alla ripresa delle lezioni anche le proteste sono tornate d’attualità, sia nel mondo della scuola che tra gli studenti universitari, che si sono aggregati alle manifestazioni portando avanti il tema del nuovo Isee, che esclude molti studenti dal welfare universitario, e in prospettiva l’analoga riforma dell’istruzione “La Buona Università”. corteo_09-10-15_03A Padova il concentramento era fissato in piazza delle Erbe e ha visto tutte le diverse componenti del movimento studentesco ritrovarsi: dalla Rete degli studenti medi e l’Unione degli Studenti che fanno riferimento alla Cgil, al Coordinamento degli studenti medi vicine invece al movimento dei centri sociali. Diversi collettivi e altre realtà universitarie (Disc e Sindacato degli Studenti in primis) si sono invece ritrovati dietro lo striscione firmato unitariamente “Studentesse e studenti Unipd”. A chiudere i corteo altri gruppi che ruotano attorno all’esperienza della mensa Marzolo occupata.

corteo_09-10-15_05Una partecipazione particolarmente veriegata, che però non è riuscita a portare in piazza per questo primo appuntamento dell’anno più di 500 persone. I temi principali che hanno mosso la manifestazione in tutta Italia sono quelli della lotta alla riforma “La Buona Scuola”, ma anche le questioni che riguardano l’università, dalla modifica del modello di rilevamento della condizione economica Isee che escluderà molti studenti da mense, borse, alloggi. Senza dimenticare tematiche non prettamente studentesche, ma comunque sentite, dalla fobia “anti gender” al tema dell’accoglienza.

corteo_09-10-15_07Il percorso del corteo ha ricalcato delle analoghe manifestazioni degli ultimi anni ed è passato per vie poco frequentate e lontano dal centro storico, muovendo subito verso Prato della Valle dove la prima componente, quella che ruotava attorno alla Rete degli studenti, si è fermata per un’assemblea. In Prato della Valle si è fermato anche il gruppo della Marzolo, che poi si è riunito al resto del corteo, la parte decisamente maggioritaria, che ha proseguito il percorso.

I manifestanti hanno camminato sulle riviere, passando di fronte alla Questura e bloccando trame e autobus. In piazza infatti accanto ai temi di carattere nazionale (e non solo) sono stati portati anche quelli più locali, relativi da una parte al servizio di trasporto pubblico locale (aumento dei biglietti, riduzione delle corse, modifica delle linee) e alle prese di posizioni della giunta Bitonci sull’accoglienza o sulla questione del “gender”. Il corteo nelle previsioni avrebbe dovuto concludere la sua strada in piazza Antenore, di fronte alla Prefettura.

corteo_09-10-15_08La componente universitaria in particolare ha voluto però proseguire per via San Francesco, per raggiungere la sede dell’Esu, l’Ente regionale per il diritto allo studio. La strada era bloccata da uno schieramento (per la verità non particolarmente consistente) di agenti del Reparto Mobile, che dopo aver abbozzato un blocco, dopo un breve conciliabolo tra i manifestanti e i dirigenti della polizia, hanno lasciato passare il corteo, che ha così potuto appendere uno striscione fuori dalla sede dell’ente.

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