Bomba carta contro una moschea


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Erano quasi le due della notte tra giovedì 10 e venerdì 11 dicembre: in via da Montagnana, laterale di via aspetti, nella “prima Arcella”, una grossa esplosione: una bomba carta scoppia di fronte a un edificio che ospita anche un centro culturale islamico, una “moschea”. Ai vicini che, svegliati dal rumore, provano a guardare timidamente cosa sta succedendo in strada, appaiono i densi effetti di un fumogeno nero acceso proprio davanti all’edificio.Ad essere danneggiata la porta di legno che dà sulle scale dove insistono due abitazioni. La porta del centro culturale è più interna, in un cortiletto di notte chiuso da un pensante cancello. Difficile dire dunque se l’obiettivo fosse davvero la “moschea”, oppure se chi ha fatto scoppiare il rudimentale ordigno avesse altri fini. Di certo l’idea che la violenza “islamofoba” possa essere arrivata a Padova è inquietante e da molte parti, anche istituzionali, è arrivata la solidarietà alla comunità.

Il centro culturale è il punto di riferimento soprattutto della comunità musulmana bengalese, che ha acquistato lo stabile almeno tre anni fa. Ovviamente, come sempre, l’arrivo della “moschea” ha suscitato paura, dubbio, disorientamento tra chi abita nelle vie. «Fanno rumore, sputato, tengono il posto poco pulito» i commenti di chi abita nella vietta.

Tra i vicini ce n’è qualcuno che con i musulmani non va d’accordo da sempre. Nella vicina via dal Santo, traversa poco distante che si apre sullo stesso lato di via Aspetti, c’è infatti la sede padovana di Forza Nuova. Una sede “sanzionata” solo qualche tempo fa.

Sempre secondo i vicini poi dopo gli attentanti di Parigi del 13 novembre lo stesso centro culturale di via da Montagnana era stato visitato proprio da dei militanti neofascisti che avevano, come fatto anche in altri luoghi in città, lasciato dei volantini contro l’Islam.

 

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