Adl Cobas vince, ammessi al tavolo di trattativa


adl-aps-tribulae

Il giudice del lavoro ha dato ragione a Adl Cobas. L’organizzazione sindacale di base ha uno storico radicamento all’interno di quella che era la divisione mobilità di Aps. Con la riorganizzazione conseguente alla fusione con Busitalia l’Adl però non era stata ammessa al tavolo delle trattative, dove invece erano sedute le organizzazioni confederali che avevano firmato l’accordo nazionale. Adl ha fatto ricorso contro questa esclusione (nella foto il presidio in tribunale in occasione dell’udienza) e il giudice ha dato ragione perchè il precedente accordo sindacale, del 13 aprile scorso, era stato siglato anche dai Cobas.

«Con questa sentenza si conferma quanto noi andiamo dichiarando da tempo – spiegano i sindacalisti di Adl – e cioè che tutti i rappresentanti dei lavoratori debbono essere presenti ai tavoli di trattativa, che Busitalia non può decidere d’imperio con chi condurre la trattativa, che la rappresentatività è data dalla presenza territoriale dell’organizzazione sindacale e non da un diritto divino.Per i lavoratori questa sentenza significa poter ridiscutere di turni, di riposi , di turni spezzati, di ferie, di orario di lavoro».

Oltre che nel caso specifico la sentenza assume un valore nel vasto dibattito sulla rappresentanza, come sottolineano gli stessi portavoce di Adl: «Questa sentenza assume un ruolo fondamentale in quello che oggi è il dibattito sulla rappresentanza e sulla democrazia all’interno dei posti di lavoro, riconosce infatti che le Rsa e le organizzazioni sindacali presenti nelle aziende sono titolate a discutere del futuro dei lavoratori nel caso di fusioni o aggregazioni tra aziende. Questo è solo il primo passo per arrivare ad una battaglia sulla rappresentanza che superi accordi capestro come quello di gennaio 2014 tra sindacati e confindustria».

,

I commenti sono stati disattivati.