Ikea ancora in agitazione


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Non si fermano le agitazioni dei lavoratori Ikea, da un paio di mesi impegnati in una dura vetenza con i vertici aziendali. Dal primo giugno infatti il gigante svedese vuole ridurre le indennità domenicali e festive previste dal contratto integrativo, che rappresentano una fetta importante del reddito dei dipendenti gialloblu. A Padova, uno dei più grandi punti vendita della penisola, venerdì 14 agosto si è dato vita ad un ulteriore momento di protesta, con un presidio dei lavoratori all’ingresso del negozio per tutta la durata della gironata lavorativa.

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Nonostante la massiccia adesione all’iniziativa Ikea è riuscita comunque a tenere aperto il punto vendita, molto frequentato anche alla vigilia di Ferragosto (il 15 invece è previsto uno dei cinque girni di chiusura annuali): « Siamo 400 dipendenti a Padova, ma nell’ultimo mese l’azienda ha assunto una sessantina di interinali – raccontano i lavoratori in presidio – È vero che in agosto si lavora molto, però questo impiego di interinali non è giustificato, visto che l’anno scorso erano una ventina. Ci sembra che l’intenzione sia anche quella di coprire gli scioperi. L’adesione al presidio è massiccia, anche se il negozio resta aperto grazie a manager e agli interinali».

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Il presidio resta comunque un’opportunità per i lavoratori per far conoscere la loro situazione e la loro lotta: «Continuamo a mobilitarci perchè non si sbloccano le trattative con l’azienda, che ha deciso di non trattare nella modifica del contratto integrativo – continuano i dipendenti in agitazione – Le domeniche e i festivi sono giorni in cui lavoriamo molto. L’impatto della decisione per un lavoratore può arrivare a oltre cento euro al mese, che in un momento come questo può essere un colpo importante per le famiglie. I clienti spesso ci chiedono come proseguono le nostre lotte e ci sostengono».

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