Sciopero di Ferragosto


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Supermercati, grandi magazzini, centri commerciali, in città e provincia. Anche Ferragosto ormai rischia di diventare un giorno come un altro per i lavoratori della grande distribuzione organizzata. Un anno fa, nel 2014, sono rimasti aperti numerosi punti vendita di Alì e Alìper, Mercatone Uno e La Rinascente del centro storico. Anche il Billa aveva tenuto aperto molti punti vendita il 15 agosto, dimostrando con i fatti che la scelta non è certo dovuta a motivazioni economiche, visto quanto successo all’azienda nel padovano (nella foto lo sciopero natalizio).

Rese sempre più facili grazie in particolare al decreto “Salva Italia” del governo Monti, le aperture festive si rivelano sempre più come uno strumento di pressione sui lavoratori della grande distribuzione, piuttosto che una scelta economicamente vincente per le aziende, che obbligando i dipendenti a turni sempre più pressanti la domenica e i festivi mirano a controllarli e ricattarli in maniera sempre più pressante.

In molti casi però gli stessi lavoratori si organizzano per contrastare questa strategia e della situazione si sono resi conto anche i sindacati confederali, che hanno proclamato uno sciopero unitario del commercio per il 15 agosto.

Questo il testo del cominicato che annuncia l’iniziativa:

«Le aperture domenicali e festive nel commercio non ci lasciano assolutamente indifferenti!
Il decreto Monti, meglio conosciuto come “Salva Italia” introdotto nel 2011, aveva due precise finalità, maggiore occupazione e più vendite. In realtà la disoccupazione continua ad aumentare o quantomeno non migliora e conti economici delle aziende sono in netto calo. L’aggravio di lavoro e dei costi non ha eguali in Europa. IL negozio aperto la domenica ed i festivi non è un servizio essenziale. Serve urgentemente correggere questa legge.
La liberalizzazione non ha portato a risultati positivi sperati, creando dumping tra piccola e grande distribuzione, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari improbi ben poco concilianti con le necessità famigliari.
Pertanto è necessario fare un passo indietro e tornare alla situazione precedente, la politica deve intervenire per promuovere una legge che regoli in maniera diversa l’eccesso di aperture domenicali
e festive, restituendo dignità ed equilibrio a migliaia di donne, uomini, madri, padri, figli e valore alla famiglia.
Per tutto quando sopra il sindacato territoriale Filcams-CGIL , Fisascat-CISL e UilTucs-UIL ha proclamato una giornata di sciopero dal lavoro festivo nella giornata del 15 Agosto 2015, per i lavoratori obbligati a tale prestazione e invito ad astenersi per tutti gli altri lavoratori».

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