Logistica, i facchini tornano in piazza


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Ventioquattr’ore di sciopero nazionale per il rinnovo del contratto collettivo. I facchini di tutta Italia tornano in piazza per chiedere tutela sanitaria, orari di lavoro più “umani”, il superamento del sistema delle cooperative nei magazzini, ma soprattutto la rappresentanza nella aziende. Si Cobas e Adl hanno dichiarato lo sciopero nazionale dalle 21 di giovedì 29 ottobre ala stessa ora di venerdì 30 ottobre. Anche nella zona industriale di Padova, dove è forte nei magazzini soprattutto la presenza di Adl, sono previsti presidi e blocchi nella notte, cortei al mattino e infine un presidio anche in città.

Blocco davanti ad Artoni

Blocco davanti ad Artoni

Il programma delle agitazioni padovane, deciso in un’assemblea dei lavoratori nei giorni scorsi, prevede dalla sera di giovedì un presidio in via Inghilterra. Durante la notte davanti ai maggiori magazzini della zona industriale, dall’Interporto, all’Alì, all’Acqua e Sapone si susseguiranno blocchi e rallentamenti ai mezzi in transito. Dalle 7 alle 9 del mattino di venerdì è previsto invece un corteo di mezzi nelle principali arterie della zona della logistica. Dopo il corteo i lavoratori in sciopero si sposteranno verso il centro città, dove dalle 10 saranno in presidio in piazza Antenore, di fronte alla Prefettura e quindi in comune, per consegnare a Prefetto e sindaco i punti della piattaforma in discussione.

Piattaforma che contiene diversi punti. Alla base le rivendicazioni per mantenere le conquiste degli ultimi anni, ottenute con le lotte e le vertenze nei singoli magazzini, ma anche per maggiori tutele dal punto di vista sanitario e una riduzione dell’orario di lavoro, con delle indennità in caso di interruzioni all’interno del turno. Centrali ovviamente anche le rivendicazioni alla base del grande movimento della logistica degli ultimi anni, che ha visto nel superamento della figura del socio lavoratore e della clausola di salvaguardia di occupazione e salario in caso di cambio di appalto i punti cardine.

La partita centrale però di questo rinnovo contrattuale è però proprio la possibilità da parte delle organizzazione di base di partecipare alla vertenza e di firmare il nuovo contratto. Questo infatti darebbe diritto alle rappresentanze sindacali dei Cobas di prendere comunque parte alle contrattazioni all’interno delle single aziende. Oggi infatti sindacati come Adl possono venire escluse dai tavoli di trattativa anche al di là dell’effettiva presenza di iscritti e delegati tra i lavoratori dell’azienda in questione.

Un nodo, quello della rappresentanza, chiave non solo per i facchini, la categoria che in questi ultimi anni è stata comunque all’avanguardia di tutte le lotte sindacali.

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