Nel silenzio, sale la tensione abitativa


Casa occupata

Non solo schieramenti di polizia, strade chiuse e Striscia la notizia: sempre più frequentemente gli sfratti e gli sgomberi anche se non sempre l’attenzione e il clamore sono alti attorno a queste azioni. Sfratti eseguiti nel silenzio, ma anche la novità del “procedimento di reintegro immediato dell’immobile”, attuato dall’Ater per rientrare in possesso degli appartamenti di sua proprietà occupati hanno costretto molte persone a tornare per strada o ad accettare ospitalità in case famiglia che da soluzioni di emergenza diventato sempre più una procedura standard in queste situazioni.

porta-sfondata

Due sfratti eseguiti in poche ore a Padova, nella zona della stazione, hanno lasciato senza un tetto due famiglie per un totale di otto persone. Una di queste famiglie era stata qualche mese fa protagonista del tentativo di accesso raccontato anche dlle telecamere di Striscia la notizia.

La presenza della polizia è sempre più una costante e per entrare le forze dell’ordine forzano blocchi fisici e barricate. Comitati, attivisti e semplici persone che vivono la situazione di sfratto tentano di resistere, ma diventa sempre più difficile anche nel caso di “primi” accessi. Cambiano anche gli orari di arrivo dell’ufficiale giudiziario, che invece di muoversi come di conseuto nelle primissime ore del mattino spesso aspetta un’orario in cui eventuali bambini siano già a scuola, per evitare la complicazione della presenza dei minori, con la conseguenza che ragazzi che escono per andare a scuola dalla loro casa tornano dopo la mattinata sui banchi e si ritrovano per strada.

A questo si aggiunge la procedura “immediata” di sgombero per le case occupate. Trattati fino a qualche mese fa come sfratti, gli sgomberi vengono ora gestiti dall’Ater senza preavviso: solo le precarie condizioni di salute di un occupante hanno recentemente evitato uno sgombero ancora nel quartiere Palestro.

, ,

I commenti sono stati disattivati.