Organizzazione del lavoro


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Dipendenti pubblici, lavoratori della cooperative della logistica o del mondo dello spettacolo, di aziende in crisi, che stanno delocalizzando. Persone che lottano, nelle vertenze, ai tavoli di trattiva, ma anche nei presidi, bloccando cancelli e mettendoci “la faccia”. In una cinquantina si sono ritrovati nella sala polivalente di via Diego Valeri nell’Assemblea di Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori della provincia di Padova, per un momento di confronto, discussione, ma soprattutto conoscenza reciproca tra le varie realtà, per lo più auto organizzate, che lottano per “reddito, diritti, dignità”

A raccontare quanto sta succedendo in luoghi di lavoro anche molto diversi sono stati i lavoratori di Ikea e i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e del Tribunale, il personale docente e non docente delle scuole e i lavoratori della logistica, sindacalisti “di lugno corso” e “giovani arrabbiati”. un’occasione per confrontarsi, conoscersi, coordinare eventuali azioni future concertate.

Nell’assemblea si è fatto il punto delle lotte dei diversi settori del pubblico impegno, alla “caccia” del rinnovo contrattuale in un clima culturale di aperto attacco di tutto il comparto. Si è parlato delle tante lotte dei lavoratori della logistica ancora aperte nella zona industriale di Padova, all’Alì come ad Artoni, dove si sciopera anche per sostenere dei colleghi licenziati in altri magazzini per motivazioni sindacali, mentre all’Ikea si fa il bilancio di una lotta intensa e coinvolgente, che però non sembra aver dato risultati soddisfacenti.

La discussione ha riguardato ovviamente i casi ancora aperti, come quello della Haier di Campodoro. Un’azienda che produceva frigoriferi di alta gamma, destinata alla chiusura senza alternative dalla proprietà cinese, con 102 dipendenti per strada. Dipendenti che stanno presidiando i cancelli dello stabilimento dell’alta padovana, per impedire che magazzino e macchinari siano spostati dalla proprietà. Altra vertenza in corso, dall’altro capo della provincia, riguarda invece la Lag, azienda che produce pane per la grande distribuzione a Due Carrare destinata ancora da proprietari stranieri, in questo caso  l’olandese Vandemoortele, alla chiusura.

Casi venuti alla luce magari mesi fa, come per Arte Service, cooperativa che forniva servizi per i grandi spettacoli di Zed Live, a condizioni di sfruttamento estremo per i lavoratori, che nella maggior parte dei casi aspettano ancora le buste paga, che la cooperativa si è finora solo impegnata a pagare.

Il prossimo appuntamento con l’assemblea di cooardinamento non è fissato, ma le varie realtà di base stanno già lavorando per le future scandenze.

 

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